Mercoledì 15 Maggio la Juventus ha vinto la sua quindicesima Coppa Italia battendo una delle squadre più in forma di tutta Europa: L'Atalanta. Fin qui niente di nuovo, la Juve è una squadra abituata a vincere e cannibalizzare le competizioni nazionali, anche in periodi bui come quello che sta attraversando in questo momento. Ma la scena  è stata completamente rubata da Massimiliano Allegri e dal suo spettacolo indecoroso messo in scena in mondo visione. All'indomani della finale di Coppa Italia, i maggiori quotidiani sportivi di tutto il mondo, non hanno parlato del gol di Dusan Vlahovic ma dell'inspiegabile show di cattivo gusto messo su dal tecnico livornese.

Che strano, ci avevano descritto Max Allegri come l'uomo impassibile che accetta serenamente le decisioni degli arbitri, di un Allegri maestro di comunicazione e di contro di un Simone Inzaghi reo di “piangere” e di non essere all'altezza della pressione mediatica e comunicativa del variegato e spesso difficile, ambiente nerazzurro. Il paragone non è frutto di puro sadismo nei confronti dei bianconeri, ma dal fatto che le strade di Max e Simone, si sono incrociate tre anni fa.

Giugno 2021, il comandante Antonio Conte, come al solito, abbandona la nave lasciando nello sconforto il popolo nerazzurro, smarrito e perso a causa dell'addio del tecnico leccese e del suo carisma che ha fruttato all'Inter uno scudetto dopo dieci anni esatti. Beppe Marotta contatta subito Allegri che rifiuta i nerazzurri e addirittura il Real Madrid per tornare alla Juventus, dopo l'esonero di Pirlo. Una sliding doors pazzesca che cambia letteralmente la storia recente dell'Inter. E non basta paragonare i sei trofei in tre anni vinti da Inzaghi con la sola Coppa Italia vinta da Max nello stesso lasso di tempo, sarebbe indecoroso. Non è il caso nemmeno di paragonare la cifra tattica e la qualità del gioco delle due squadre perché sarebbe una lotta impari.

A stupire è proprio il tipo di comunicazione e il comportamento tra i due allenatori. A quanto pare la rabbia di Allegri è stata scaturita non solo da alcune decisioni rivedibili di Maresca (si lo stesso di Sei sempre tu Maresca di Contiana memoria che scaturì tanti sfottò per gli interisti, evidentemente la ruota gira) ma anche e soprattutto a causa di media e società che non hanno protetto l'allenatore. Il battibecco con Giuntoli e le minacce a Vaciago, direttore di TuttoSport, sono emblematiche in questo senso. Allegri si sente tradito da chi doveva proteggerlo e la sua reazione è stata degna dell'Orlando furioso o del Cristo che scaccia i mercanti dal tempio.

Ora chiudete gli occhi per un attimo, dimenticate la finale di Champions League e lo scudetto della seconda stella. Tornate per un attimo al 4 ottobre 2022. Terza giornata di Champions League, Inter - Barcellona. Inzaghi è praticamente con la valigia in mano, su i social  spopola l'#Inzaghiout. I giornali hanno già in stampa l'articolo dell'esonero , impazzano i nomi, invecchiati male direi, di Chivu e Stankovic. Poi sappiamo come è andata, il gol di Çalhanoğlu che da il via alla cavalcata verso Istanbul. E Inzaghi in tutto ciò? Mai una parola fuori posto, mai una lamentela. Poteva togliersi diversi sassolini dopo la vittoria dell'Euroderby o in seguito allo scudetto della seconda stella. Zero polemiche e solo ringraziamenti alla società e ai tifosi, mai un gesto di stizza nei confronti di giornalisti che gli hanno serbato un trattamento peggiore rispetto ad Allegri. Come dimenticare l'indecoroso articolo pubblicato e dopo cancellato della Gazzetta dello Sport che già annunciava l'esonero? La differenza tra i due sta proprio nella comunicazione.

Allegri da inizio anno ha costantemente provocato Inzaghi. Guardie e ladri, Sinner, e tutte le sue sceneggiate che dovevano destabilizzare gli altri ma che alla fine si sono rivelate essere un boomerang. Quel presunto rifiuto di Allegri dell'ormai lontano giugno del 2022, risulta essere una sliding doors assurda per i nerazzurri. E non solo per i sei trofei, non solo perché oggi l'Inter è una delle squadre più forti e belle d'Europa, ma anche per quello che doveva essere il punto debole di Inzaghi e che invece è diventato il suo punto di forza: la comunicazione. A quanto pare con un Max che perde la testa e un Simone magistrale, che resiste a tutto, ripensando a quel lontano giugno del 2021, sono i tifosi dell'Inter ad essere davvero Allegri.


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