Nelle scorse gare, l'Inter aveva concretizzato poco rispetto a quanto creato, oggi, in preda a un estasi da gol, ha letteralmente schiantato il Bologna, con un tennistico 6 a 1  all'insegna di un gioco spettacolare, innestato in quella, che oggi, è stata una autentica macchina da gol.

L'Inter di Simone Inzaghi riesce ad arrivare al gol con tante soluzioni, il tema tattico è vario, si sfrutta la velocità delle ali, che hanno portato al primo goal dell'incontro di Lautaro, figlio di una sgroppata di Dumfries in stile locomotiva, al gol del 5 a 0 di Dzeko in stile futsal, con velo del toro e tiro di punta del bosniaco, passando per la fisicità di Skriniar che segna ancora di testa da calcio piazzato (l'Inter è la squadra che segna di più di testa)

I nerazzurri hanno creato una moltitudine di occasioni, con triangolazioni nello stretto e passaggi di prima, tre tocchi e tiro in porta, il lancio sulla punta come ultima spiaggia, e una sorta di ossessione nello giocare la palla senza mai buttarla. L'Inter rischia anche, giocando da dietro, il gol di Vecino è un manifesto della costruzione dal basso, con Barella che realizza un capolavoro e un Brozovic con la calamita ai piedi che attraversa il centrocampo saltando tre uomini.

Inzaghi ha dato una impronta a questa squadra, alcuni giocatori, se possibile, stanno ancora maturando, Lautaro sta migliorando negli inserimenti e nei gol da puntero, Skriniar oltre ad essere un muro sta migliorando nella fase di transizione e conduzione della palla.

Guai a far passare il Bologna per una squadra poco probante, in quanto gli emiliani avevano gli stessi punti dei nerazzurri e si presentavano a San Siro come una squadra ostica e difficile da battere. Inzaghi sta plasmando la squadra a sua immagine e somiglianza, è ancora un cantiere, e sicuramente ci saranno alti e bassi, ma per il momento è una squadra che vince e convince e che diverte i suoi tifosi. 


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