Ancora non si è capito. A causa dei tanti impegni ravvicinati e varie assenze, ancora non è stata ben delineata la formazione titolare tipo dei nerazzurri. Fatto che però sta influendo non poco sulle prestazioni e i risultati dell'Inter.

Pertanto sorge spontaneo farsi questa domanda: non è forse meglio mettere le cose in chiaro e dare sempre più spazio, infortuni permettendo, a chi dà certezze, seppur anche quando non sono al top della condizione, anziché fare continui cambiamenti ed esperimenti?

Prendiamo ad esempio la precedente partita dei nerazzurri: contro la sua ex Lazio, Inzaghi, spinto anche dagli strascichi portati dalla - stramaledetta - sosta delle nazionali, ha deciso di schierare in attacco Perisic e Dzeko, mettendo sulla corsia laterale mancina Dimarco, e schierando nel ruolo di mezz'ala Gagliardini. Ecco, un chiaro esempio di esperimento che non è una brutta idea ma che nelle sfide importanti è sempre meglio evitare.

Seppur per la prima ora si sia vista una delle migliori Inter della stagione, poi, al momento dei cambi, l'inerzia si è totalmente capovolta. E che vuol dire questo? Che il rapporto titolari/riserve era troppo squilibrato. A dimostrarlo è il pessimo rendimento che hanno tenuto tutti  subentrati.

E, seconda cosa, quella che ha pesato di più sull'impatto della gara, è aver sostituito quelli che al momento danno più certezze: Perisic e Dzeko in primis. Il croato fino alla sostituzione era il miglior in campo, mentre Dzeko, seppur non avesse particolarmente spiccato e abbia una certa età per cui è consigliabile dosarlo, è pur sempre un giocatore che fa reparto da solo in attacco, aiuta la squadra e ha il colpo per risolvere un incontro.

Ma a parte la partita con la Lazio, dove comunque, appunto, molte scelte sono frutto della - stramaledettissima - pausa per le nazionali, anche in altre occasioni Inzaghi si è affidato al turn-over, e non alle certezze, in partite importanti. Viene in mente quella giocata a Kiev dove il tecnico nerazzurro preferì Dimarco a Perisic e Dumfries al posto di Darmian, che attualmente stanno dando molte più garanzie.

Infine c'è un ultimo punto da mettere in chiaro: la mezzala di sinistra. Attualmente Calhanoglu sembra essere uscito dalle gerarchie a causa delle recenti prestazioni deludenti. Rimane quindi Vecino, che sembra la più funzionale delle scelte a disposizione. Ma anche qui vale lo stesso discorso: se hai scelto lui, vai su di lui il più spesso possibile.

Insomma, una situazione completamente comprensibile, d'altronde questo è il primo anno d'Inzaghi su una panchina pesante e carica di responsabilità, di conseguenza ha bisogno anche del tempo per continuare la sua crescita come tecnico. Ma adesso il continuo cambiare rischia più di confondere che aiutare, perciò è arrivato al momento di buttarsi ed affidarsi di più a chi, fino ad oggi, ha dato di più alla squadra. 


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