Çalhanoğlu dopo il goal contro il Barcellona, fonte: Profilo Twitter Inter
Çalhanoğlu dopo il goal contro il Barcellona, fonte: Profilo Twitter Inter

L’Inter archivia con estrema facilità la pratica Viktoria Plzen grazie ad un rotondo e sonoro 4-0, reso ancora più bello dal ritorno al goal di Romelu Lukaku.

I nerazzurri di Simone Inzaghi hanno compiuto davvero un’impresa leggendaria che merita di essere celebrata per quello che è. Lo scorso 25 agosto, data dei sorteggi dei gironi di Champions League, quando l’urna dei sorteggi mise l’Inter nel ”girone della morte” contro Barcellona e Bayern Monaco quasi tutti diedero per spacciati i nerazzurri, con tanti sorrisi di scherno dei tifosi - e non solo - delle rivali storiche italiane, tanto che un volto noto della televisione nostrana, di spiccata fede rossonera, si era lasciato andare in diretta televisiva ad un sorriso pieno di gioia ed euforia. Due mesi dopo, però, la storia l’ha scritta - come sempre - il rettangolo verde e su quel rettangolo l’Inter ha costruito una bellissima e meritatissima qualificazione alla fase finale della Champions League.

È stato un girone pieno di emozioni, in netto crescendo, e in perfetto stile Inter. Dall’esordio contro un Bayern troppo bello e forte per essere vero alla netta vittoria contro il fanalino di coda Viktoria Plzen. È stato il girone di Onana che, proprio nella sconfitta d’esordio, aveva giocato i primi minuti con la maglia nerazzurra ricevendo tutto l’amore possibile dai tifosi nerazzurri. Sembra passata un’eternità visto che ora l’ex portiere del Camerun è diventato il portiere titolare della Beneamata. È stato il girone della rivalità contro il Barcellona con le due strepitose partite nerazzurre impreziosite da un Calhanoglu, quello che - secondo alcuni - sente la pressione e nei big match sparisce, in versione deluxe. È stato il girone delle lacrime di Xavi che, nonostante investimenti milionari sul mercato, non è stato capace di tenere testa all’Inter e ha iniziato ad attaccarsi a qualsiasi cosa pur di non ammettere il proprio fallimento, proprio come dodici anni fa. E' stato il girone di Skriniar che, dopo un inizio difficile, è tornato a giocare sui livelli a cui aveva abituato tutti e - soprattutto - è stato premiato con la tanto meritata fascia di capitano al braccio. E’ stato il girone della rinascita nerazzurra dato che ad inizio mese, prima della gara di San Siro contro il Barcellona, il destino di Inzaghi sembrava segnato e la campagna europea nerazzurra destinata a concludersi presto in maniera triste e dolorosa.

Questa qualificazione è la vittoria di tutta l’Inter che, con i suoi pregi e difetti, ha dimostrato all’Europa intera di meritarsi un posto tra le prime sedici e lo ha fatto nel modo più bello: eliminando il Barcellona e superando a pieni voti il “girone della morte”. Ora per i nerazzurri ci sarà l'ultima gara a Monaco di Baviera in una partita che, per la gioia di (quasi) tutti, non ha alcun significato visto che - è bene ribadirlo - sia Inter che Bayern Monaco sono qualificate per gli ottavi di Champions League edizione 2022 / 2023.
 

Brava Inter, hai fatto l’impresa, con buona pace di Xavi e di chi, ad agosto, sorrideva pregustandosi una precoce eliminazione. Spiace, ma neanche più di tanto alla fine.


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